Arte e Fotografia Giorgio Cravero Arte e Fotografia Giorgio Cravero

Intagliare il legno, disegnare col gessetto sui muri per strada

Forse è proprio giusto definirle così, al plurale: memorie. Ogni ricordo è una riscrittura, un gesto fragile e involontariamente menzognero. Ma è proprio in questa imperfezione che si annida la scintilla creativa: un volto riaffiora con una chiarezza improvvisa, come per Boccadoro, e diventa legno, forma, visione. Così la memoria si trasfigura in arte. E la fotografia, come ci insegna Helen Levitt, si fa gesto salvifico: trattiene l’eco di ciò che era destinato a sparire, e lo restituisce al mondo come traccia viva.

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Arte e Fotografia Giorgio Cravero Arte e Fotografia Giorgio Cravero

I confini dell’immagine e la solitudine del soggetto.

Cosa accade quando un soggetto entra in un’immagine? Non viene semplicemente ritratto: viene recluso. Ogni fotografia è un confine, una soglia invalicabile tra chi guarda e chi è guardato, tra la realtà e la sua rappresentazione. Da Tina Modotti a Vasco Ascolini, questa riflessione si trasforma in una vertigine: la fotografia diventa carcere e miracolo, luogo d’esilio e di resurrezione. Perché forse, dentro uno scatto, si può anche respirare ancora.

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